La pulizia e sanificazione degli ambienti e delle superfici riveste, insieme al distanziamento sociale e alle norme igienico comportamentali individuali, un ruolo cruciale nel contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2.

Anche gli esercizi commerciali, che costituiscono tra l’altro un luogo di lavoro al quale accedono lavoratori, clienti e fornitori, devono essere sottoposti a misure di pulizia regolare, seguita periodicamente da idonee procedure di sanificazione, secondo quanto previsto tra l’altro dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020 e dal DPCM 17 maggio 2020, nonché dal Rapporto ISS Covid-19 n. 25/2020 del 15 maggio 2020 (che fornisce indicazioni operative di sanificazione elaborate per favorire la riapertura in sicurezza delle attività commerciali).   

Sul tema della sanificazione di superfici e ambienti interni è intervenuta da ultimo la circolare n. 17644 del 22 maggio 2020 del Ministero della Salute (“Circolare”), che fornisce indicazioni anche sulla pulizia di abbigliamento e materiali tessili.

La sanificazione (definita come “complesso di procedimenti e operazioni di pulizia e/o disinfezione e mantenimento della buona qualità dell’aria”) degli esercizi commerciali deve basarsi su tre punti fermi: (i) pulizia accurata con acqua e detergenti neutri di superfici e oggetti, (ii) disinfezione con prodotti disinfettanti con azione virucida autorizzati, da utilizzarsi in modo responsabile e appropriato secondo le informazioni riportate sull’etichetta ed eventualmente anche indossando dispositivi di protezione individuale e (iii) adeguato tasso di ventilazione e ricambio dell’aria.   

Le specifiche misure di sanificazione variano a seconda del singolo contesto e in particolare del tipo di superficie e materiale presente, dell’uso che ne viene fatto, della frequenza degli accessi agli spazi. Le misure da adottare devono quindi essere individuate sulla base della specifica valutazione del contesto e del tipo di superfici e oggetti presenti (posto che la persistenza del virus SARS-CoV-2 varia a seconda del tipo di superficie) e allo specifico utilizzo degli stessi (le superfici e oggetti toccati da più persone devono essere oggetto di disinfezione più frequente).

All’esito della valutazione è necessario stabilire e pianificare una procedura di azione, che attui misure di sanificazione idonee, mirate ed efficaci, che dovrà essere puntualmente aggiornata sulla base delle istruzioni delle autorità sanitarie. Le attività svolte in applicazione della procedura dovranno essere registrate, specificando data, ora e persona responsabile.

La Circolare si sofferma quindi sulle procedure da adottare rispettivamente in ambiente chiuso e in ambiente esterno.

Con riferimento all’ambiente chiuso, tutte le superfici frequentemente toccate (maniglie, interruttori, telefoni, tastiere e muse, servizi igienici, rubinetti e lavandini schermi tattili) devono essere puliti e disinfettati utilizzando prodotti disinfettanti con azione virucida autorizzati dal Ministero della Salute.

È inoltre necessario rimuovere i materiali morbidi e porosi, come tappeti e sedute, per ridurre i problemi di pulizia e disinfezione, nonché eliminare elementi d’arredo inutili che non garantiscano il distanziamento sociale tra le persone che frequentano gli ambienti.

I materiali morbidi e porosi (come moquette, tappeti e sedute) che non possano essere rimossi devono essere lavati utilizzando la temperatura più calda possibile in base alle caratteristiche del materiale e ricoperti con teli rimovibili monouso o lavabili.

Gli ambienti esterni richiedono generalmente una normale pulizia ordinaria e non la sanificazione.

Con riferimento alle tipologie di disinfettanti da usare, la Circolare rimanda ai disinfettanti autorizzati che garantiscono l’azione virucida di cui al rapporto ISS COVID-19 n. 19/2020 e indica per i diversi materiali (superfici in pietra, metalliche o in vetro, superfici in legno, servizi, tessili) i principi attivi necessari a garantire l’adeguata disinfezione delle superfici.

La Circolare si sofferma quindi su capi di abbigliamento e materiali tessili.

In questo caso il metodo migliore per la sanificazione sembra essere quello del vapore secco, da preferirsi all’utilizzo di prodotti chimici (scoraggiato per motivi legati alla stabilità dei colori e all’impatto eco tossicologico), alle radiazioni ionizzanti (difficilmente esportabili a livello di attività commerciali) e alle lampade UV-C (non utilizzabili su tutti i capi di abbigliamento). Resta poi il lavaggio dei capi, sia in acqua sia a secco presso le lavanderie professionali, che rappresenta per ovvi motivi un processo di manutenzione straordinario.

Resta il fatto che secondo quanto previsto dalla “Linee di indirizzo per la riapertura della attività economiche e produttive” approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel caso di acquisto di capi di abbigliamento, così come di tutti gli articoli con scelta in autonomia e manipolazione del prodotto da parte del cliente, deve essere resa obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce o, in alternativa, devono essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente.

La Circolare precisa infine che non sono per il momento assimilabili a interventi di disinfezione le procedure di sanificazione riconducibili a ozono e cloro attivo generati in situ e perossido di idrogeno applicato mediante vaporizzazione/aerosolizzazione, il cui utilizzo richiede peraltro il rispetto di complesse procedure ed è quindi riservato a personale rispondente ai requisiti tecnico professionali previsti dalla normativa.

L’utilizzo di tali procedure può essere però complementare alle attività di disinfezione: dopo la disinfezione diretta delle superfici esposte con disinfettanti autorizzati si può procedere a trattamenti di sanificazione con sostanza generate in situ a completamento delle procedure di pulizia, cui dovrà fare seguito una adeguata areazione dei locali.