I costi di smontaggio in caso di fornitura di beni difettosi – recente sentenza della Corte Suprema tedesca
I costi di smontaggio in caso di fornitura di beni difettosi – recente sentenza della Corte Suprema tedesca
Tuttora molte aziende tedesche escludono nei propri contratti con i fornitori esteri l’applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla compravendita internazionale dei beni mobili (CISG) a favore di una esclusiva applicazione della legge tedesca. Soprattutto le regole sui rimedi dell’acquirente in caso di merce difettosa si differenziano in alcuni punti da quelle della CISG, ma anche da quelle del Codice Civile italiano.
In una recente decisione la Corte Suprema tedesca (Bundesgerichtshof, BGH) in data 21 giugno 2023 (VIII ZR 105/22) si è pronunciata sulle spese necessarie all’adempimento successivo che in base all’art. 439 comma 2 BGB (Codice Civile tedesco) devono essere rimborsati dal venditore se il bene venduto è affetto da vizi.
L’adempimento successivo è uno dei rimedi dell’acquirente previsto dalla normativa tedesca e consiste, a scelta dell’acquirente, nell’eliminazione del vizio o nella consegna di un nuovo bene libero da vizi. L’adempimento successivo deve essere gratuito; ne consegue che gli eventuali costi sostenuti dall’acquirente a questo fine devono essere rimborsati dal venditore.
La previsione è di grande rilevanza pratica se il bene viziato è stato nel frattempo incorporato in un altro bene – una situazione frequente, ad esempio, nel settore automotive quando si scopre successivamente al suo montaggio che un determinato componente non corrisponde ai requisiti richiesti.
Il caso portato all’attenzione della Corte Suprema tedesca riguardava la consegna di tubi in acciaio inox per la costruzione di navi da crociera. L’acquirente aveva saldato questi tubi nell’ambito della propria pre-produzione. Durante questa lavorazione scopriva il difetto. Provvedeva quindi a smontare nuovamente i tubi, anche per poter riutilizzare altri componenti nella successiva nuova fase di pre-produzione. I costi di questo smontaggio erano oggetto della domanda di risarcimento.
La Corte d’Appello aveva respinto questa domanda con la motivazione che i tubi non erano stati montati su un altro bene, bensì solo collegati tra di loro. Di diverso avviso è stata, invece, la Corte Suprema secondo la quale il processo di incorporazione / montaggio non consiste solo nella fase finale, ma include anche quella preliminare in cui i componenti vengono collegati e quindi preparati per il montaggio finale.