La crisi russa: cosa succede con crediti e contratti?
In un mondo economico sempre più interconnesso e globalizzato inevitabilmente i contenziosi internazionali sono sempre più frequenti. Anche al di fuori dell’Unione Europea molti Stati stanno cercando di agevolare il mutuo riconoscimento e l’esecuzione di decisioni giudiziarie. Molto è stato fatto in questa direzione, ma l’attuale crisi con la Russia potrebbe significare un passo indietro.
Per avere un quadro dell’attuale situazione ci siamo rivolti al collega russo Sergey Brutyan dello studio Schulze Brutyan and Partners a Mosca, il quale ha risposto ad alcune nostre domande:
La Russia riconosce le sentenze esecutive italiane? La Convenzione bilaterale del 1979 tra Italia e URSS è ancora applicabile? Durante l’attuale crisi, sono ancora applicate le regole ordinarie?
Le sentenze dei tribunali civili stranieri sono riconosciute ed eseguite nella Federazione Russa secondo le disposizioni dell’articolo 409 del codice di procedura civile della Federazione Russa, a condizione che tali disposizioni siano conformi ai trattati internazionali stipulati dalla Federazione Russa. La persona a favore della quale è stata resa la sentenza ha il diritto di chiederne l’esecuzione al tribunale competente entro tre anni dalla data in cui la decisione del tribunale straniero è stata pubblicata.
La Federazione Russa ha ratificato anche la Convenzione di New York, per cui in caso di arbitrato internazionale, il lodo è esecutivo nel territorio della Federazione Russa ai sensi di tale convenzione.
Per quanto riguarda la Convenzione bilaterale del 1979, essa è applicabile solamente alle cause civili, non anche a quelle commerciali.
Peraltro, la Corte Costituzionale della Federazione Russa ha affermato che qualsiasi norma di diritto straniero e internazionale è applicabile in Russia a condizione che non sia in conflitto con la legislazione Russa.
Come vengono riconosciuti i lodi arbitrali in Russia? Si applica la Convenzione di New York?
La procedura di riconoscimento delle decisioni arbitrali internazionali è regolamentata nel capitolo 31 del Codice di procedura arbitrale della Federazione Russa. In conformità con la Convenzione di New York, la persona a favore della quale è stata emessa la decisione arbitrale internazionale straniera ha il diritto di rivolgersi alla Corte arbitrale statale della Federazione Russa per il riconoscimento e l’esecuzione di tale decisione. La procedura di riconoscimento della decisione arbitrale internazionale nella Federazione Russa è pienamente conforme alle disposizioni della Convenzione di New York. Pertanto, la Convenzione di New York è pienamente attuata nella Federazione Russa.
Inoltre, la Convenzione permette ai tribunali di applicare il diritto nazionale in materia di riconoscimento delle decisioni arbitrali straniere nel caso in cui il diritto nazionale preveda un regime più favorevole della Convenzione. I tribunali che non attuano la Convenzione devono giustificare la decisione di rifiutare l’attuazione della Convenzione facendo riferimento a particolari disposizioni del diritto nazionale che offrono al richiedente le condizioni più favorevoli per il riconoscimento della decisione arbitrale straniera.
Se un atto di citazione italiano deve essere notificato in Russia, si applica la Convenzione dell’Aja del 1965 o la Convenzione bilaterale del 1979? Durante la crisi attuale, si applicano ancora le regole ordinarie?
La Convenzione firmata nel 1979 con l’Italia (ratificata con Decreto N 4613-XI del Presidium del Consiglio Supremo dell’URSS del 6 maggio 1986; certificati di ratifica scambiati a Mosca l’8 luglio 1986) determina la procedura per la prestazione di assistenza giudiziaria.
La Convenzione dell’Aja si applica tuttora in tutte le cause civili o commerciali in cui gli atti giudiziari o extragiudiziari debbono essere notificati all’estero. Sinora non sono state emanate norme eccezionali che derogano alle regole generali.
Ci sono restrizioni introdotte dalla legge russa durante l’attuale crisi per la consegna di merci in Italia?
L’esportazione di merci russe verso l’Italia incontra ora delle difficoltà; dall’8 aprile, i paesi dell’UE vietano l’accesso ai veicoli immatricolati in Russia (finora, queste restrizioni non si applicano ai camion che consegnano prodotti farmaceutici, medici e agricoli, alle consegne di vettori energetici, metalli non ferrosi e fertilizzanti). I porti italiani non permettono l’accesso ai porti delle navi russe dal 17 aprile.
Ad oggi, la Federazione Russa non ha intrapreso alcuna azione di ritorsione; pertanto, l’importazione di merci italiane nella Federazione Russa non è legalmente limitata.