Le nuove direttive europee a tutela del consumatore

Nel corso del 2019 l’Unione Europea ha emanato alcune direttive finalizzate a incrementare la tutela dei consumatori e a creare un mercato unico equo sia per i consumatori che per le imprese. Per queste ragioni il “pacchetto” di norme è stato soprannominato “New Deal for Consumers”.

Le direttive riguardano in modo particolare i contratti di fornitura di contenuti e servizi digitali (direttiva UE 2019/770), alcuni aspetti della vendita di beni, inclusi i beni con elementi digitali (direttiva UE 2019/771), nonché una serie di ambiti fra loro eterogenei relativi ai contratti stipulati tra un professionista e un consumatore tramite la modifica di alcune direttive sul tema già in vigore (direttiva UE 2019/2161 c.d. “direttiva omnibus”).

Una particolarità che caratterizza le direttive consiste nella circostanza che esse si applicano ai contratti conclusi con i consumatori sia online che offline.

Gli obiettivi perseguiti dall’Unione tramite il New Deal for Consumers sono: da un lato, la massima armonizzazione della disciplina, specialmente rispetto ai contratti di fornitura di contenuti e/o servizi digitali, tanto è vero che le direttive lasciano davvero poco margine di intervento agli Stati membri in fase di recepimento; dall’altro, l’incremento delle tutele previste per i consumatori.

Il New Deal for Consumers prevede infatti una maggiore trasparenza sul mercato online; l’estensione della particolare tutela prevista per i consumatori anche ai servizi forniti gratuitamente; il risarcimento per le vittime di pratiche commerciali ingiuste; nonché l’irrogazione di sanzioni maggiormente efficaci per le infrazioni transfrontaliere.

In Italia le direttive UE 770 e 771 del 2019 sono attualmente in corso di recepimento.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva gli schemi dei due decreti legislativi di attuazione (atti del Governo nn. 269 e 270) in data 29 ottobre 2021 e se ne attende a breve la pubblicazione, specialmente se si considera che le stesse direttive prevedono l’entrata in vigore delle nuove norme entro il 1° gennaio 2022.

Le norme nazionali di recepimento della direttiva omnibus invece dovranno entrare in vigore entro il prossimo 28 maggio 2022.

Entrando nel vivo della nuova disciplina, il decreto legislativo – in corso di pubblicazione – per il recepimento della direttiva 770 prevede l’introduzione degli articoli da 135 octies a 135 vicies bis all’interno del Codice del Consumo, norme che disciplineranno i contratti di fornitura di contenuti e di servizi digitali.

Come si anticipava, un elemento di assoluta novità consiste nella circostanza che la tutela prevista per tali contratti stipulati con i consumatori a titolo oneroso sarà estesa anche a quelli a titolo gratuito in cui il pagamento del prezzo è, di fatto, sostituito dalla comunicazione dei dati personali del consumatore al professionista. Pensiamo per esempio ai dati che il consumatore deve fornire per poter scaricare una app o un particolare contenuto digitale. Questo avrà certamente dei risvolti in tema di applicazione della normativa sulla privacy.

Il nuovo decreto introdurrà anche: (i) nuovi obblighi per i professionisti in ordine alla conformità dei prodotti e alla fornitura degli aggiornamenti, nonché (ii) la responsabilità per i vizi manifestatisi entro due anni, che saranno azionabili entro 26 mesi dall’ultima fornitura; e infine (iii) rimedi per i difetti di conformità dei contenuti o dei servizi digitali.

Il decreto legislativo di recepimento della direttiva 771 si applicherà invece alla vendita di beni mobili corporali, inclusi quelli con elementi digitali, cioè quei beni che funzionano soltanto in presenza di contenuti o servizi digitali (come ad esempio lo smartwatch).

Anche tale decreto introdurrà importanti modifiche all’interno del Codice del Consumo che verranno previste negli articoli da 128 a 135 septies, modificando di fatto la precedente disciplina introdotta con la direttiva 1999/44/CE che viene abrogata dalla direttiva 771.  

Una delle principali novità consiste nel fatto che il decreto si applicherà anche ai venditori non professionisti (i.e., a venditori che sono semplici persone fisiche).

Inoltre, come il decreto attuativo della direttiva 770, anche questo nuovo decreto disciplina la conformità dei beni di consumo e introduce una nuova responsabilità del venditore: quella per l’installazione; prevede inoltre un onere della prova aggravato per il venditore, poiché i vizi manifestatisi entro un anno dalla consegna si presumono già esistenti a tale data, oltre al diritto alla riparazione o alla sostituzione in caso di difetti della cosa venduta.

È dunque di tutta evidenza che l’entrata in vigore dei nuovi decreti comporterà la necessità per le imprese di adeguare prontamente le proprie condizioni generali e le proprie policy aziendali alle nuove norme del Codice del Consumo.