Something About Your Lawyer…
La nostra rubrica “Something about your lawyer…” è uno spazio informale in cui conoscere ogni volta un professionista del team di Cocuzza & Associati da un diverso punto di vista.
Lorenzo Fabbri – Commercial Transactions, Real Estate, Litigation
Perché hai deciso di diventare avvocato?
Non sono uno di quelli nati con la “vocazione”, che sapevano cosa fare sin da bambini: il mio approdo alla professione è figlio di tante piccole scelte fatte negli anni. In linea di massima, però, sono una persona che ama dedicarsi agli altri.
Qual è il tuo maggior pregio? Quale il tuo peggior difetto (sempre che tu ne abbia…)?
Sono affidabile e sono a mio agio sotto pressione. Come difetto, tendo a dire pochi “no”, il che non fa che aumentare il carico: fortuna che so gestire la pressione!
Cosa ti piace di Cocuzza & Associati?
Ho da subito apprezzato il clima familiare che si respira e l’impegno – di tutti – nel creare un ambiente umano e votato alla formazione e alla crescita, del singolo e del collettivo. Sono anche convinto che l’attenzione al dettaglio e la profonda conoscenza del mercato dei clienti siano tra i punti di forza che hanno permesso allo studio, negli anni, di divenire un punto di riferimento nel settore.
La volta in cui hai riportato un successo professionale del quale sei particolarmente orgoglioso è stato quando…
Non credo ci sia un caso specifico, tendo a non soffermarmi molto sui singoli risultati ottenuti, per quanto soddisfacenti. Personalmente, l’orgoglio è soprattutto legato alla costanza e all’impegno che quotidianamente ho dedicato e continuo a dedicare alla crescita professionale, anche al fine di comprendere sempre meglio le esigenze dei clienti.
Cosa fai nel tempo libero (sempre che tu ne abbia…)?
Il tempo libero potrebbe sicuramente essere di più, ma cerco di impiegare bene quello a disposizione. La passione di una vita è senza dubbio la musica; quindi, purché correlato, va bene tutto: concerti, mercatini di vinili o una suonata in compagnia.
Immagina di avere un budget illimitato per il viaggio della vita: dove vai e perché?
Il sogno sarebbe un lungo viaggio in Sudamerica, una terra che – per letture fatte e dischi ascoltati negli anni – ha esercitato un’attrattiva sempre maggiore nei miei confronti: un tour che mi permetta quindi di conoscere meglio quei luoghi, di apprezzarne i suoni e i sapori, magari evitando le mete più turistiche per scoprirne l’autenticità.
Un’ultima cosa. Sei condannato a vivere da solo su una piccola isola lontana dalla civiltà, puoi portare con te solo 3 oggetti: cosa scegli?
Cerchiamo di trasformare la condanna in una vacanza rilassante. Porterei una chitarra – così ho qualcosa da fare – un’amaca – perché, comunque, anche la comodità vuole la sua parte – e per finire un cappello – perché di spazio per scottarmi ne ho fin troppo!