Verso un Decreto Ristori Quinquies? Nell’attesa, un riepilogo delle ultime misure adottate
Verso un Decreto Ristori Quinquies? Nell’attesa, un riepilogo delle ultime misure adottate
Ormai una costante degli ultimi mesi, il cd. “Decreto Ristori” è lo strumento legislativo scelto dall’Esecutivo per cercare di alleviare gli effetti devastanti della crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria. Da ottobre 2020 a gennaio 2021 la soluzione è stata infatti ripetuta già quattro volte e pare essere prossimo un quinto aggiornamento delle misure, sotto il nome di Decreto Ristori Quinquies.
Lo stato di incertezza legato alla recente apertura della crisi di Governo, tuttavia, sembra aver rallentato l’uscita del nuovo provvedimento, nonostante nuove misure di ristoro siano sempre più urgenti.
Nell’attesa, di seguito un breve riepilogo delle ultime misure adottate con il Decreto Ristori quater (DL 157/2020), pubblicato il 30 novembre scorso, e il Decreto Ristori “di Natale” (DL 172/2020), pubblicato il successivo 18 dicembre, utile per capire quali sono, ad oggi, gli ultimi aiuti messi in campo dal Governo.
Quanto al Decreto Ristori quater, finanziato grazie a uno scostamento dal Bilancio dello Stato approvato dal Parlamento per 8 miliardi di euro, le novità hanno interessato principalmente:
- il rinvio o la sospensione delle principali scadenze fiscali in calendario,
- l’ampliamento della platea delle attività che possono usufruire degli indennizzi a fondo perduto
- l’incremento di fondi a sostegno di ambiti e categorie particolarmente sofferenti.
Il decreto Ristori quater ha dunque disposto il rinvio al 30 aprile dei versamenti relativi al secondo acconto IRPEF, IRES ed IRAP per partite Iva e imprese con ricavi non superiori a 50 milioni di euro nel 2019 e che abbiano registrato una perdita del 33% nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La proroga è stata estesa inoltre alle attività oggetto delle misure restrittive del Dpcm del 3 novembre e a quelle operanti nelle zone rosse, nonché per i ristoranti in zona arancione, a prescindere dal volume di fatturato e dall’andamento dello stesso.
A questi rinvii si aggiunge la sospensione dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi previdenziali di dicembre, per le aziende e i professionisti con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro e che abbiano registrato un calo del 33% a novembre 2020 rispetto a novembre 2019. Come per il rinvio, la sospensione viene applicata anche a tutte le attività economiche che sono state chiuse con il Dpcm del 3 novembre, a quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, ai ristoranti nelle zone arancioni e rosse.
Novità anche per i contributi a fondo perduto: il decreto Ristori quater ha integrato l’elenco dei codici ATECO delle partite Iva beneficiarie. La platea delle attività oggetto dei contributi a fondo perduto si è ampliato ulteriormente con l’ingresso di diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio.
È stato inoltre riproposto (dopo il Decreto Ristori 1 di ottobre) il bonus una tantum da 1000 euro per gli stagionali del comparto turistico, delle terme e dello spettacolo ed è stata prevista un’indennità da 800 euro in favore dei lavoratori impiegati nel settore dello sport, presso società e associazioni sportive dilettantistiche, Coni e Comitato italiano paralimpico.
Da segnalare anche l’incremento, con 500 milioni di euro per il 2020, della disponibilità del fondo che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la concessione di finanziamenti a tasso agevolato e il rifinanziamento, con 350 milioni di euro per il 2020, del fondo per ristorare le perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi.
Infine, quanto al Decreto Ristori “di Natale”, il focus d’intervento è stato il sostegno ai servizi di ristorazione, indubbiamente uno dei settori più colpiti dalle misure restrittive introdotte per il periodo festivo.
A questo proposito il Governo ha stanziato ulteriori 645 milioni di euro, di cui 455 milioni già nel 2020, per una nuova tranche di contributi a fondo perduto automatici. Il contributo è stato pari al 100% di quanto già ricevuto con il Decreto Rilancio approvato lo scorso maggio ed è stato accreditato direttamente dall’Agenzia delle Entrate sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato corrisposto il precedente ristoro. Come già stabilito nei precedenti decreti, il tetto per ogni contributo è stato fissato in 150.000 euro.
Le attività beneficiarie sono state individuate, come sempre, tramite i codici ATECO inseriti nell’Allegato 1 al Decreto. Tra di esse sono rientrate ristoranti, bar, mense, catering per eventi, gelaterie e pasticcerie.